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| Meno legata strettamente alla cura del cavallo, ma altrettanto importante per la pratica equestre, tra le operazioni di grooming vanno inserite di rigore anche le attenzioni da dedicare alle attrezzature. Uno staffile che si spezza mentre saltiamo o una redine che si rompe mentre galoppiamo in campagna possono portare a situazioni di vero pericolo e vale quindi la pena di spendere un po' di tempo nella manutenzione dei finimenti e nella loro verifica. Il cuoio di cui sono fatti i più comuni, per mantere la caratteristica di robustezza ed elasticità va pulito e ingrassato periodicamente, soprattutto nei punti più soggetti a tensione, come per esempio la piega che alloggia la staffa o in prossimità di fibbie e cuciture. Il sistema più efficace per eseguire questa pulizia prevede che il finimento venga smontato, lavato con una spugna e del sapone per le selle, quindi lasciato asciugare in un luogo ben areato ma non esposto al sole. Una volta rimossi con il lavaggio polvere e sudore dai pori del cuoio, questi vanno nutriti affinchè mantengano la loro struttura elastica. Per questo scopo si può utilizzare il grasso, l'olio o la crema per il pellame. Il grasso si stende con una spugnetta asciutta, l'olio con un pennello e per la crema si possono impiegare semplicemente le dita, usando l'accortezza in ogni caso di far penetrare il nutrimento con un movimento rotatorio. Ben pulito e ingrassato, il cuoio va lasciato nuovamente asciugare, magari riparati con un panno di cotone ben pulito, così che la polvere non vi si possa depositare sopra fin ttanto che sono ancora umidi. Solo quando ogni parte è ben asciutta, il finimento può essere rimontato, sia che si tratti della sella sia che la pulizia fosse riservata alla testiera, ed essere riposto al sicuro in selleria.
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