ALLARME cavallo pazzo

Sintesi dell'articolo apparso su Il Resto del Carlino il 23-11-2000

BOLOGNA Non c'è solo la "mucca pazza": C'è anche il "cavallo pazzo". I francesi, già abbastanza coinvolti nella storia della mucca, hanno cercato di nascondere le notizie riguardanti le malattie portate dai cavalli provenienti dai Paesi dell'Est e destinati al mattatoio.

L'allarme l'ha lanciato per primo il mensile Cheval Magazine secondo il quale circa 500 persone sono state attaccate da trichinosi per aver mangiato carne di cavallo. Il più grave è un uomo di 40 anni, ora in coma come gli altri, che aveva mangiato carne equina importata dalla Serbia. Molto più grave, perché capace di provocare il cancro, la carne degli equini importati dalla Polonia, in quanto (come afferma la rivista Science e Vie ) mangiano fieno cresciuto lè dove la contaminazione industriale dell'ambiente immette grosse dosi di cadmio, notoriamente cancerogeno. Del resto non è una novità: già nel 1985, 1073 persone avevano contratto la trichinosi ; nel 1988 si erano registrati altri 300 casi di contagiati per aver mangiato carne di cavalli importati dalla Polonia.

La trichinosi è una malattia parassitaria di origine esclusivamente alimentare (così chiamata dal nome del parassita, ovvero le larve di Trichinella spiralis o Trichina); si manifesta con dolori muscolari, edema del volto e delle palpebre, diarrea, nausea, vomito e febbre continua. Come si contrae? Consumando appunto carni "abitate" da tali larve, le quali hanno origine dalle deiezioni di ratti che finiscono facilmente nel fieno tenuto in locali poco puliti o anche nell'erba secca nei pascoli. Ovviamente, in Francia hanno già preso severissimi provvedimenti igienici per evitare il ripetersi del pericoloso fenomeno. (…)

L'Italia importa dai Paesi dell'Est da 100 a 150.000 cavalli l'anno, che viaggiano in condizioni spaventose per 80-90 ore costretti su un camion senza bere né mangiare, magari con un arto fratturato. (…)

Agli appassionati di cavalli l'idea di mangiare scaloppine di puledro (o anche stufato di somarino, alla mania italiana) fa ribrezzo. Del resto se un italiano ammette negli Stati Uniti che nel suo paese si mangiano i cavalli, si sente definire "cannibale".